Bimbi in auto, l’anti-abbandono sarà legge

Mai più bambini dimenticati in auto. Ora l’installazione di dispositivi che avvertono della presenza di “ospiti” nei seggiolini potrebbe essere stabilito dal Codice della Strada. È stato, infatti, licenziato in Commissione Trasporti della Camera l’emendamento di modifica all’articolo 172 del C.d.S. che prevede l’obbligo di equipaggiare l’auto con seggiolino “dotato di un dispositivo di allarme anti-abbandono”. Lo stesso emendamento rimette poi al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di stabilire le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali di questo dispositivo. Una modifica che, ovviamente, apre un dibattito non da poco vista la necessità di adeguamenti tecnici sia dei dispositivi di ritenuta sia, probabilmente, delle auto.

Perché si dimenticano i bambini

Si chiama “Sindrome del Bambino Dimenticato” o, più scientificamente, amnesia dissociativa. Si tratta di un disturbo che colpisce la corteccia cerebrale, quella che conserva la memoria motoria, provocando un vero e proprio black out mnemonico. Il risultato, che sempre più spesso diventa cronaca, è quello che porta a dimenticare il proprio “figlio” nel seggiolino sui sedili posteriori dell’auto e andare normalmente al lavoro. Un atto che, nei mesi estivi, spesso si trasforma in tragedia. Poco consolano, anzi, gli studi di numerosi esperti che spiegano come questa sindrome possa colpire ognuno di noi, non si tratta, infatti, di una patologia ma, di un eccessivo carico del cervello dovuto per la maggior parte dei casi ai ritmi frenetici.

Una norma fortemente voluta

Da più parti, fra cui Codacons, Associazioni e persino un Gruppo Facebook “Mai Più Morti Come Luca!”, creato proprio da un genitore, Andrea Albanese, allo stesso modo colpevole e vittima di una tragedia di questo tipo, è stato chiesto che le Istituzioni prevedessero un dispositivo di allarme anti-abbandono. La prossima settimana il testo passerà alla Camera e potrebbe diventare realtà. Michele Meta, Presidente della Commissione Trasporti della Camera e già firmatario dell’emendamento che ha reso più severe le pene per chi fa uso di telefonino alla guida, ha così commentato: “Come ho già detto più volte la tecnologia è una cosa buona quando viene in aiuto all’uomo, nel campo del trasporto gli esempi sono tanti e mai come in questo caso potrebbe farlo. Mettere insieme le varie proposte ricevute in Commissione non è stata cosa semplice, nel testo a firma del Relatore abbiamo cercato di mediare un po’ fra le varie soluzioni. Si tratta di un tema comunque molto sentito e assolutamente trasversale agli schieramenti politici”.

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