Auto a biometano, si può fare
Già oggi in Italia c’è chi viaggia su auto che vanno a biometano, il carburante gassoso ottenuto dal riciclo dei rifiuti da cucina, il famoso “umido” della raccolta differenziata. Sembra fantascienza e invece è realtà, quella dell’azienda S.E.S.A (Società Estense Servizi Ambientali) di Este (PD) che abbiamo conosciuto grazie alla prova su strada delle Volkswagen Golf 1.4 TGI e Polo 1.0 TGI di cui vi racconteremo più avanti; la Polo in particolare è la vera novità della gamma a metano VW, con il tre cilindri “mille” turbo a gas naturale che ha 90 CV e permette di dimezzare i costi chilometrici rispetto alla versione a benzina. Nuova, ma molto desiderata, come dimostrano i tempi di consegna già arrivati a 6-8 mesi.
Biometano sì, ma non ancora al distributore
Prima di alimentare false speranze è bene precisare che gli automobilisti che usano il biometano sono al momento solo i soci dell’azienda pubblico-privata citata (oltre alle poche altre di queste dimensioni in Italia) e i dipendenti che guidano i veicoli aziendali, auto e camion compostatori per la raccolta rifiuti. Per trovare il biometano al distributore occorrerà attendere un po’ perché la vendita al pubblico non è ancora consentita dalla legge e neppure il conferimento alla rete del gas naturale. Ciò non toglie che in prospettiva il biometano possa arrivare al grande pubblico e rendere le auto a metano le più pulite in assoluto, anche più delle elettriche. Questo perché l’auto a biometano, sostenuta e promossa anche dal Gruppo Volkswagen, emette livelli di CO2 inferiori all’elettrica, considerando l’intero ciclo produttivo e di utilizzo su strada. La cosa bella è che le attuali auto a metano possono viaggiare anche a biometano senza modifiche tecniche, visto che nel gas da rifiuti il contenuto di CH4 arriva fino al 98%.
Un modello virtuoso per l’economia e l’ambiente
Per poter assistere alla diffusione del biometano bisogna però che il quadro normativo italiano sia chiaro e stabile, compito questo delle associazioni di produttori e del governo. Oltre al vantaggio intrinseco per l’ambiente offerto dal metano – ridotti livelli di ossidi di azoto e particolato allo scarico – il biometano ha in più il pregio di derivare da scarti di cucina, verde e sfalci che vanno comunque smaltiti e che in questo caso creano valore aggiunto. Non è quindi utopia immaginare una rete di impianti biodigestori che producono, oltre al biometano, elettricità da cogenerazione di biogas, compost per l’agricoltura e calore per il teleriscaldamento, un circolo virtuoso, completo ed economicamente sostenibile che potete vedere riassunto nel video qui sotto. A dimostrarlo ci sono i 100 milioni di euro di fatturato annuo della S.E.S.A e i 300 dipendenti, una delle poche eccellenze italiane in questo settore che viene studiata anche da città straniere come New York e Istanbul. Alla base di tutto c’è la raccolta differenziata, senza la quale non esisterebbe questa fonte di produzione del biometano; a titolo di esempio basta dire che con 70 kg di scarti di cucina si producono 4 kg di metano con cui si percorrono circa 100 km.
Golf, metano al prezzo del benzina
Insomma, un futuro della mobilità con il biometano è possibile e auspicabile perché con le tecnologie di oggi è lo si può produrre guadagnandoci e salvaguardando l’ambiente, senza controindicazioni. Prima di questo futuro in cui il biometano sarà un carburante come tanti è però già possibile guidare un’auto a metano come la Volkswagen Golf 1.4 TGI 110 CV che anche a marzo verrà offerta allo stesso prezzo della 1.0 TSI 110 CV a benzina, a partire da 17.900 euro. Come per tutte le altre auto a gas naturale svantaggi veri non ce ne sono e anzi si dimezzano i costi di viaggio, si evitano quasi tutti i blocchi del traffico e si contribuisce alla qualità dell’aria che respiriamo tutti. Uniche piccole noie rimangono l’autonomia ridotta (circa 400 km) che costringono a soste più frequenti nelle pompe di metano che purtroppo non hanno ancora – in Italia – la modalità self-service. Per la cronaca i responsabili di S.E.S.A hanno calcolato che il prezzo dei biometano, una volta arrivato alla rete distributiva e caricato delle inevitabili accise, sarebbe molto vicino a quello del gas naturale che oggi è di poco inferiore a 1 euro.
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