ePrix Roma, con Jaguar tra i cordoli della città eterna
La città eterna, la Capitale di quello che fu uno degli imperi più grandi ed imponenti, capace di conquistare l’allora mondo conosciuto, diviene ponte tra passato e futuro nel mondo delle competizioni a quattro ruote. Roma diviene patria della Formula E grazie all’appuntamento fissato per sabato 14 Aprile 2018. Non vi è riuscita la Formula Uno, ci riesce questa Formula E che si mostra come veicolo per quello che sarà il mondo dell’automotive nel futuro prossimo. Per realizzare questo appuntamento, si è voluto sfruttare un’area che proprio in passato fu immaginata e realizzata con quella stessa idea di esposizione universale per le generazioni future: l’Eur.
Un giro del circuito con Jaguar
Un ponte, tra presente e futuro da attraversare; dunque, con che auto se non con la Jaguar E-Pace potevamo affrontare questo percorso? Già perchè a ben vedere, la casa inglese sta tracciando la propria via dell’elettrico da un lato con il prossimo Suv I-Pace, e dall’altro corre nel campionato di Formula E con un proprio team e con Mitch Evans e Nelson Piquet jr. 2,8 chilometri di circuito cittadino: si comincia da quell’arteria chiamata Cristoforo Colombo, per poi accostarsi a monumenti come la Nuvola di Fuksas o il Palazzo delle Scienze Universali, il Colosseo Quadrato e l’Obelisco di Piazza Guglielmo Marconi.
Formula del futuro
Il tutto in una gara con delle Formula E che ovviamente non possono essere paragonabili alla Formula Uno, ma comunque complicate da portare al limite in quello che può essere considerato un nuovo modo di correre: il nodo fondamentale riguarda lo sfruttamento e la gestione dell’accelerazione, della frenata, e del recupero di energia, all’interno di quella che è una vera e propria gara, di una competizione. Una gestione di circa 200 kW di potenza, dunque circa 240 Cv in qualifica e circa 180 kW in gara. Una Formula ecosostenibile, considerando come l’energia utilizzata per monoposto e macchina organizzativa, provenga da fonti rinnovabili, capace di uscire fuori da quel mondo esclusivo dato dai circuiti, e che approda a stretto contatto con il grande pubblico, cercando di far conoscere quella che sarà la mobilità del futuro.
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