Lamborghini Flying Star, a due posti ma con tanti bagagli
Il genere shooting brake è ritornato in auge con vetture a partire dalla Ferrari FF, coupé dal padiglione allungato a metà fra una tradizionale sportiva e un modello più facile e pratico da caricare. Auto del genere riscuotevano grande successo negli anni ’60, quando si potevano ordinare la Reliant Scimitar GTE o alcune produzioni di noti carrozzieri, basate su Aston Martin dell’epoca come le DB5, DB6 e DBS, molto popolari nel Regno Unito dov’erano scelte da facoltosi automobilisti dell’epoca per andare a caccia. Fra i modelli più significativi c’è anche un prototipo della milanese Carrozzeria Touring, mostrato nel 1966 e basato sulla Lamborghini 400 GT: l’auto si chiama Lamborghini Flying Star e fu una vettura molto controversa, fra le ultime realizzate dall’azienda prima della sua chiusura.
E’ diversa anche davanti
Gli stilisti della Carrozzeria Touring erano diretti in quel periodo da Carlo Anderloni, noto designer che passò alla carrozzeria dopo aver lavorato sulle Alfa Romeo 6C 2500 SS e Ferrari 166 S. Le linee della Flying Star cambiano già a partire dal frontale, dove le luci incassate della 400 GT sono rivestite da una copertura molto spigolosa ed elaborata: il cofano smarrisce la pulizia della Lamborghini ma diventa più geometrico e dà origine a venature che corrono per tutta la fiancata. La vera novità della Lamborghini Flying Star si ritrova però nel tetto, che si raccorda con il paraurti posteriore attraverso un padiglione arcuato e avvolgente, dotato di un lunotto largo e molto stretto: la shooting brake appare più minacciosa della 400 GT, complice un design più appuntito e meno tondeggiante.
Il V12 arriva dalla 400 GT
Le differenze erano meno accentuate a livello meccanico, perché la Flying Star riprendeva il motore e il cambio della 400 GT: il V12 4.0 eroga circa 320 CV e viene assistito da un cambio manuale a 5 rapporti, che invia la potenza alle ruote posteriori. Anderloni ed i suoi collaboratori avevano modificato anche l’interno, ridisegnando il quadro strumenti (tachimetro e contagiri hanno dimensioni maggiori) e soprattutto la zona dietro i sedili anteriori: il divanetto della Lamborghini è stato eliminato in favore di una zona posteriore più ampia e lineare, ideale per il carico di oggetti anche ingombranti come impone la tradizione delle shooting brake. La Flying Star è rimasta a lungo nel garage del collezionista francese Jacques Quoirez, prima di essere venduta e raggiungere il Regno Unito.
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