Quando i freni e le gomme fanno la differenza [VIDEO]

L’eccellenza italiana per le auto sportive assomiglia a quella della cucina del nostro paese. E davvero Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, la Ferrari 488 GTB e la Lamborghini Aventador sono tra i piatti più prelibati che i nostri chef possano servire nella mani dei guidatori e degli appassionati. Ma dietro tale eccellenza, ce n’è un’altra altrettanto importante: quella degli ingredienti che, nel caso delle automobili che abbiamo provato sono i componenti meccanici. Quelli più importanti in pista sono sicuramente i freni e gli pneumatici e – guarda caso – anche loro battono bandiera Tricolore. Vale dunque la pena approfondire entrambe le questioni.

Le “scarpe” giuste per correre

Tutte le auto che abbiamo provato montavano i Pirelli Pzero Corsa, il prodotto dalle caratteristiche più sportive della casa milanese prima del , un semislick orientato più all’uso in pista che stradale e dotato di minori intagli, dunque decisamente idrofobo. Il fatto però che si chiamino allo stesso modo, non vuol dire affatto che siano la stessa cosa, anzi: proprio perché si trattano di auto diverse per disposizione meccanica, peso, potenza e peso, devono compiere un lavoro totalmente diverso e sopportare sollecitazioni di tipo diverso che rispondono anche alle caratteristiche dinamiche che il costruttore vuole infondere nelle proprie automobili. Ferrari ad esempio punta ad avere una risposta di sterzo molto pronta che rischia di mettere in crisi il retrotreno e lo stesso vuole l’Alfa Romeo, ma sono due auto con masse posizionate in modo completamente diverso, dunque ci vogliono caratteristiche diverse che riguardano la carcassa, la mescola e il battistrada. Pirelli è famosa proprio per questa capacità di personalizzazione testimoniata da una lettera specifica impressa sul fianco.

Come si frenano 2.000 cavalli

Stesso ragionamento per i freni. Tutte le auto montano sistemi Brembo che negli anni si sono guadagnati la fama di prodotto sportivo per eccellenza, frutto di un bagaglio tecnologico e di vittorie in pista acquisito in tutte le competizioni. Anche qui si fa presto a dire che bastano due dischi di metallo o carboceramici e pinze multipistoncino per avere decelerazioni efficaci anche dopo un uso intenso. Neppure per sogno! Anche qui la disposizione meccanica, le caratteristiche di funzionamento tipiche e il feeling al pedale sono fondamentali. La Ferrari ad esempio monta pinze apparentemente anteriori e posteriori identiche, ma solo per dare un certo colpo d’occhio alla vettura vista di profilo, inoltre sono del tipo autoventilato che consente di abbassare la temperatura del liquido dell’impianto idraulico di 30°C riducendo anche il più piccolo accenno di fading. La Lamborghini invece offre 7 diverse tinte per le proprie pinze e fare in modo che facciano pendant con la carrozzeria e mantengano il colore nel tempo, non è affatto scontato con le temperature in gioco. I freni carboceramici optional della Giulia consentono infine un alleggerimento di oltre 6 kg a ruota, un vantaggio determinante per diminuire le cosiddette masse non sospese, fondamentale per far lavorare al meglio le sospensioni e, dunque, migliorare il comportamento stradale di queste splendide rappresentanti del Made in Italy dove la differenza, oltre agli chef, la fanno anche questi ingredienti.

Share this Post!

About the Author : admin

0 Comment