Range Rover Sport, tra restyling e ibrida plug-in
Sappiamo che molte Case auto stiano lavorando all’elettrificazione della propria gamma, così da offrire versioni ibride o 100% elettriche dei propri modelli. Del gruppo fa parte Land Rover, il cui obiettivo è quello di riuscire a “dare la scossa” a tutti i propri modelli entro il 2020. Il primo passo è rappresentato dalla Range Rover Sport plug-in hybrid, presentata oggi assieme al restyling che porta in dote novità sia all’esterno sia all’interno. Il suo arrivo nel listino Land Rover è previsto tra le fine del 2017 e l’inizio del 2018, con prezzi per il mercato italiano ancora da definire.
Offroad in silenzio
Chiamata P400e la nuova Range Rover Sport plug-in si propone di unire emissioni contenute a prestazioni da SUV sportivo, mantenendo inalterato il DNA da offroad tipico di ogni vettura marchiata Land Rover. A muoverla ci pensa l’accoppiata formata da un 4 cilindri benzina della famiglia Ingenium da 300 CV e un elettrico da 115 CV, per un totale di 403 CV e 640 Nm di coppia. Ad alimentare l’unità elettrica ci pensa un pacco batterie agli ioni di litio da 13,1 kWh sistemato al posteriore, sotto il piano di carico. Secondo i dati ufficiali con un “pieno” di elettroni si possono percorrere fino a 51 km in modalità 100% elettrica. Una volta scariche le batterie si ricaricano inserendo il cavo nella presa sistemata dietro la mascherina. Se si utilizza una normale linea casalinga il tempo necessario per arrivare al 100% è di 7 ore e 3 minuti, mentre tramite un wall box con linea da 32 A l’attesa è di 2 ore e 45 minuti. I dati ufficiali dicono che per passare da 0 a 100 km/h sono sufficienti 6,7” mentre la velocità massima è di 220 km/h con percorrenza media di 42,9 km/l. Per avere un riscontro bisognerà attendere i dati nel ciclo NEDC.
Ibrida o elettrica
A seconda delle situazioni e della carica delle batterie si può scegliere se la Range Rover Sport plug-in hybrid debba procedere spinta da entrambi i motori o unicamente da quello elettrico. Nel primo caso ci sono 2 modalità di guida: Save e PEO. In Save il sistema ibrido salvaguarda la carica delle batterie, prediligendo l’utilizzo del motore endotermico, mentre in PEO (Predictive Energy Optimisation) il navigatore satellitare analizza il percorso e sceglie autonomamente quale propulsore utilizzare, sempre con un occhio di riguardo per i consumi. Nel secondo caso invece la Range Rover ibrida si muove sfruttando unicamente il motore elettrico, sia su strade asfaltate sia in offroad. Grazie alle speciali calibrazioni del Terrain Response2 infatti il sistema gestisce la coppia tra tutte e 4 le ruote anche in condizioni difficili.
Dettagli che contano
Come detto all’inizio, assieme all’inedita versione ibrida plug-in, la Range Rover Sport si presenta con un restyling leggero, concentrato specialmente all’anteriore, con la griglia e paraurti ridisegnati. Ai lati debuttano le nuove luci Pixel-laser LED. All’interno invece sbarca il sistema di infotainment Touch Pro 2 della Range Rover Velar, formato da 2 monitor touch da 10”, uno per navigatore satellitare & co. e uno per gestire l’impianto di climatizzazione. Dalla nuova Discovery invece la Range Rover Sport restyling eredita l’Activity Key, braccialetto intelligente grazie al quale si può aprire e chiudere il SUV senza bisogno di avere le chiavi in tasca.
La più potente
Ciliegina sulla torta è la Range Rover Sport SVR col suo V8 di 5 litri da 575 CV e 700 Nm di coppia, capace di passare da 0 a 100 km/h in 4,5”. Realizzata dal reparto SVO (Special Vehicle Operations) si presenta con cofano in fibra di carbonio, speciali cerchi da 21”, prese d’aria maggiorate e nuovi profili aerodinamici. Dal listino degli optional poi si possono pescare tanti altri particolari dedicati, come i cerchi da 22” e inserti in fibra di carbonio. Non mancano poi modifiche al telaio, per rendere la Range Rover Sport SVR un animale da pista. E chissà che il record dell’Alfa Romeo Stelvio Quadrifoglio al Nurburgring non sia destinato a rimanere tale ancora per poco.
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