Toyota Aygo, a Ginevra il restyling

Nel 2014 Toyota rinnova la Aygo nel profondo, pur conservando molto di quello che c’è nel modello del 2005, quello originale. L’Aygo, lo ricordiamo, nasce da un progetto comune col Gruppo PSA nello stabilimento ceco TPCA (Toyota Peugeot Citroen Automobile), insieme a Citroen C1 e Peugeot 107, poi 108.Al Salone di Ginevra 2018, debutta il restyling della citycar giapponese modificata non solo nel look.

Rimane la X nel frontale

Esteticamente, nel 2014 l’Aygo ha fatto un grande salto, con l’adozione della “X” davanti (comune, tra le altre, alla Yaris) e dei gruppi ottici verticali posteriori. Elementi che vengono conservati anche con questo restyling, ma con qualche ritocco: cambia la forma dei fari anteriori, ora contornati da una striscia di led, cambia anche l’alloggiamento dei fendinebbia. Dietro le modifiche sono ancora più leggere e, fondamentalmente, interessano solo la grafica interna delle luci stesse, ora più “tridimensionale”. Si è lavorato anche al miglioramento dell’ambiente interno, soprattutto per quello che riguarda l’abbinamento dei colori e dei tessuti. L’infotainment? Conta su uno schermo touch a colori da 7”.

Più divertimento di guida

Una citycar non si compra per andare a fare le curve in stile prova speciale, ma se si riesce a garantire un buon livello di comfort, un po’ di agilità nel misto non guasta mai. Ed è proprio quello che sostengono di aver raggiunto gli ingegneri Toyota grazie alla nuova messa a punto delle sospensioni e dello sterzo, ora capaci di valorizzare al meglio le doti di un motore – 1.0 tre cilindri da 72 CV omologato Euro 6.2 – che non è sportivo, ma nemmeno pigro. Altro lavoro è stato fatto per ridurre il rumore a bordo, tramite l’applicazione di materiale fonoassorbente aggiuntivo nei montanti anteriori, nelle portiere e nella parte posteriore.

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