Toyota dichiara l’obiettivo zero vittime

Come sempre, quando si parla di queste tematiche, è bene specificare che per ora siamo nella fase della guida assistita. L’obiettivo dichiarato da Toyota (ma anche da Volvo, per esempio) di azzerare le vittime da incidenti stradali è dunque rivolto al futuro, senza peraltro fissare delle date, visto che le variabili e le incognite legate alla guida autonoma e all’intelligenza artificiale sono ancora tantissime e non solo di natura tecnologica. Nello specifico, in occasione dell’Advanced Technology Seminar svoltosi nel centro di ricerca e sviluppo di Zavantem (Belgio), i giapponesi hanno spiegato la loro visione globale vero l’azzeramento degli incidenti.

Da “stai attento” a “divertiti”

Seigo Kuzumaki, del reparto ricerca e sviluppo Safety e Government Affairs of Technology, fa un’affermazione significativa: “Toyota vuole una mobilità migliore per tutti e fare in modo che quando qualcuno sale in macchina non debba più pensare a stare attento, ma solo a divertirsi e godersi il viaggio. Per fare in modo che sia così, dobbiamo ridurre il milione e 300.000 morti sulle strade del mondo ogni anno”. Gill Pratt, CEO dell’Istituto di ricerca Toyota, ha aggiunto: “Grazie alla guida autonoma tutti, e dico tutti, potranno muoversi in autonomia”. Affinché il progresso sia vero e sia per tutti, tali tecnologie dovranno essere a disposizione di tutti, quindi anche sui modelli meno costosi della gamma e di serie.

Un avvicinamento graduale

Kuzumaki ha anticipato che nel 2020 Toyota introdurrà la tecnologia Highway Teammate. Di cosa si tratta? Di un sistema di guida altamente assistita in autostrada: entrata e uscita, cambi di corsia e sorpasso saranno effettuati dall’elettronica, su input del guidatore. Successivamente verrà introdotto l’Urban Teammate, che porta gli stessi concetti in ambito cittadino. Una delle difficoltà più grandi, ha affermato Pratt, è l’imprevedibilità umana: “L’auto davanti girerà a destra o a sinistra? Il bambino seguirà la palla? etc.”. Per progredire e per fare in modo che tutti possano beneficiare di tali sistemi, è necessario che ci siano sia collaborazione sia competizione tra le Case automobilistiche, come afferma Kuzumaki, perché “alcune tecnologie e conoscenze devono per forza essere condivise (le mappe, per citarne una), ma su altre la spinta competitiva può fare solo bene e accelerare il progresso”.

Il piacere di guidare, per chi vuole

Ultimo, ma non per importanza, un punto “filosofico” che in occasione del Technology Seminar è stato ben specificato. Toyota non ha intenzione di togliere del tutto ai suoi clienti la possibilità di guidare: anche quando la tecnologia della guida autonoma sarà disponibile e a pieno regime, l’idea è quella di lasciare la possibilità, a chi lo vuole, di riprendere i comandi.

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