Mercedes scommette sul diesel ibrido plug-in

Come emerso dal Salone di Ginevra, che l’elettrico sia il futuro è fuori discussione, ma non è detto che il diesel rappresenti il passato. Debuttano infatti due nuovi modelli preserie Mercedes che combinano la più moderna tecnologia diesel ad un ibrido con cambio a 9 marce 9G-Tronic. Pertanto, dopo la S 560 e, anche le future versioni ibride plug-in diesel della Classe C e della Classe E utilizzeranno la tecnologia ibrida della terza generazione: l’EQ Power. Le prime consegne? A fine estate. In città, questi modelli viaggeranno in sola modalità elettrica, mentre per gli spostamenti più lunghi entrerà in azione il motore a gasolio: è la prima volta che Mercedes abbina diesel quattro cilindri e trazione ibrida.

Che cosa promette questa tecnologia

Stando al Costruttore, l’EQ Power, l’ibrido plug-in diesel, regala al motore a combustione non solo maggiore efficienza, ma anche superiore dinamicità e piacere di guida. I numeri della Mercedes Classe C e Classe E indicano che la potenza elettrica è di 90 kW, mentre la coppia elettrica supplementare tocca i 440 Nm; l’autonomia elettrica, in base al ciclo NEDC, arriva a 50 km. La nuova batteria agli ioni di litio può accumulare 13,5 kWh di energia e il caricabatteria on-board lavora fino a 7,2 kW. Collegando la batteria scarica ad una wallbox (tramite un’App), per esempio a casa propria, la ricarica completa richiede circa due ore. Ma il “pieno” di elettricità è possibile anche utilizzando una comune presa domestica: servono però sette ore.

Coppia ottimizzata

Stando a quanto dice Mercedes, la tecnologia ibrida di terza generazione EQ Power supporta il guidatore mediante una gestione della coppia intelligente ulteriormente ottimizzata. Grazie alle informazioni fornite dalla telecamera e dal sensore radar, i veicoli ibridi sanno osservare ben oltre il campo visivo del conducente: si adeguano in anticipo alle varie velocità che verranno raggiunte e all’andamento del percorso. I nuovi modelli ibridi (con una coppia complessiva di 700 Nm disponibile da 1.400 giri/min) indicano il momento in cui il guidatore deve smettere di accelerare – perché si avvicina l’inizio di un limite di velocità – e mettono a disposizione del conducente funzioni quali la marcia per inerzia (veleggiamento) e il recupero dell’energia. L’ECO Assist simula i possibili avanzamenti per inerzia: a seconda della carica della batteria e della situazione del traffico viene stabilito se il veicolo, rilasciando i pedali, deve avanzare per inerzia con le resistenze al rotolamento minime possibili (veleggiare) o se deve rallentare e se possa ricaricare con efficienza la batteria (recupero dell’energia).

Una “scommessa”

Mentre è in atto una “caccia alle streghe” che vede il diesel sul banco degli imputati, mentre numerose città annunciano che metteranno al bando i motori a gasolio (anche Roma), colpisce la scelta di Mercedes: un mix di elettrico (cittadino al 100% per definizione) e diesel. Tanto che potrebbe essere definita una “scommessa”, quella della Casa di Stoccarda, ma anche una dimostrazione di forza, di convinzione nel proprio lavoro nella “purificazione” dei gas di scarico dei motori a gasolio. D’altronde, è anche vero che nessuno riesce a leggere nella sfera di cristallo: fra il Gruppo Volkswagen che punta sull’elettrico ma non elimina del tutto il diesel (Matthias Müller, il capo VW ha detto: “Fra non molto tempo, il motore a gasolio conoscerà una ripresa, grazie alla sua efficienza e grazie alla consapevolezza che i motori moderni sono ecologici”) e i manager delle Case molto prudenti in materia, il futuro è tutto da delineare. Si va verso l’elettrificazione (elettrico puro e ibrido), ma senza improvvise rivoluzioni: sarà probabilmente un processo lento e graduale.

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